mercoledì 27 luglio 2016

Tre domande ad Amedeo Balbi

Salve dr. Balbi (al dr. Balbi mi viene automatico dargli del lei), perché ha scritto Dove sono tutti quanti??
Perché c’era questo ragazzino di circa otto anni, che mi somigliava molto e mi guardava da una fotografia diventata un po’ rossa con il tempo, abbracciando un Goldrake di plastica alto quasi quanto lui. E questo ragazzino - erano gli anni Settanta del secolo scorso - pensava in continuazione allo spazio e si chiedeva se ci fossero altre forme di vita nell’universo, e allora mi è sembrato bello provare a dargli una risposta. Insomma, l’ho fatto per me.

Dove, come e quando l'ha scritto?
L’ho scritto su un tavolino in mansarda, al computer, prevalentemente di notte mentre mia moglie e mia figlia dormivano, ma anche in ogni ritaglio di tempo libero che sono riuscito a trovare. Ci ho messo circa un anno, dall’inizio alla fine del 2015, con una accelerata negli ultimi mesi, e quasi a tempo pieno durante le vacanze di Natale. Ma in realtà, prima di iniziare a scrivere davvero, l’ho scritto nella testa per quasi un anno. (A dire il vero, ora che ci penso, in un certo senso l’ho scritto nella testa per quasi quarant’anni.)

È bello?
Il ragazzino della foto dice di sì.


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Dove sono tutti quanti? è uscito un paio di mesi fa per Rizzoli. Il sottotitolo recita 'Un viaggio tra stelle e pianeti alla ricerca della vita' e parla anche di noi, cioè, sì, proprio di me e di te.
Amedeo Balbi è l'astrofisico di riferimento di tutta l'internet, ha un blog che si chiama Keplero e una bellissima newsletter intitolata 'In poche parole, l'universo'. Incidentalmente, gli è capitato di scrivere per Barabba una cosa sulla sfiga. (Una volta ci siamo anche incontrati, ma secondo me non ho fatto una bellissima figura.)

lunedì 4 luglio 2016

Tre domande a Lorena Canottiere

Ciao Lorena, perché hai scritto (e disegnato) Verdad?
Ho scritto e disegnato Verdad perché ne avevo bisogno. È una storia che cuce diversi aspetti e desideri della mia vita: il fascino e l’interesse per il pensiero libertario; l’indipendenza femminile; il senso del selvatico; gli ideali e il mutamento personale. È una vicenda ambientata durante la guerra civile spagnola e questo mi ha permesso di immedesimarmi nel personaggio più liberamente, raccontando aspetti molto vicini a me, ma senza essere condizionata da una conoscenza personale troppo ingombrante. Mi ha permesso di usare il “mito” di quegli eventi visti da lontano per scavalcarlo e andare oltre. Inoltre è stata un’ottima scusa per leggere e documentarmi all’inverosimile su un periodo che mi intrigava parecchio. Da sempre.

Dove, come e quando l'hai scritto (e disegnato)?
Ho lavorato a Verdad a momenti alterni, quando ho potuto, tra un impegno e l’altro, per quattro anni. Ho scritto e disegnato a casa, a Torino; nel cuore della notte, svegliandomi con un’idea assolutamente brillante che avrebbe dato la svolta al racconto (e che non sempre la mattina dopo si rivelava tale); gran parte delle tavole sono state disegnate in montagna dove gufi, cinghiali e volpi hanno partecipato attivamente, mettendosi in posa come muse silvane; in treno; sulle panchine; sul tram; in attesa allo stadio di atletica, dal medico, al caaf… ovunque.

È bello?
Verdad è disegnato quasi interamente a tre colori: giallo, rosso e cyan. RGB. Chissà, spero che nonostante l’accoppiata dei tre anche gli amanti del marrone o del viola integrale possano apprezzarlo!
La carta è bella, la stampa e la cura anche. Io ci ho messo tanto tempo.
In ogni caso 160 pagine di carta Arcoprint 140 gr fanno in modo che sia apprezzato anche da tavoli traballanti, videoproiettori in cerca di supporto, fogli in balìa delle correnti d’aria.


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Verdad è un fumetto – o graphic novel – appena uscito per Coconino Press.
Lorena Canottiere ha disegnato, tra le altre cose, sul “Corrierino”, “Schizzo presenta”, “Mondo naif”, “Focus Junior” e “ANIMAls”. Verdad è il suo secondo libro per Coconino Press.
Coconino Press è stata recentemente definita come 'una specie di Adelphi del fumetto'. Pensa te.