lunedì 4 marzo 2013

Ricicciamenti: Lucio e Marco

Dal vivo non l’avevo mai visto. O meglio: non l’avevo mai visto suonare.
La prima volta che lo incontrai stava facendo un tiro libero dalla lunetta sinistra del Palapanini di Modena - chissà se si chiamava già Palapanini; e chissà se era il Palapanini, poi - e con quel tiro libero lì inaugurava una partita amichevole tra Italia e Stati Uniti; io ero molto piccolo, ci ero andato perché da piccolo mi piaceva da matti il basket americano e volevo vedere se i neri facevano davvero le schiacciate come in televisione.
L’ultima volta che lo incontrai era in braghette corte, scarpe da calcetto, una canotta viola di dubbio gusto, abbronzato come il carbone e biondo come un campo di grano, scendeva da un gippone con la scritta “Casa di Lucio” aerografata tra un disegno delle due torri e uno di San Petronio; il mio amico fumettista Klaus, suo fan, ha coronato il sogno di averlo a pochi centimetri di distanza per confrontarsi in altezza: Lucio era nettamente più basso, e Klaus, al suo cospetto, stava come Pazienza a Pertini.
E poi, niente, mi piacevano molte delle sue canzoni.
Anna e Marco è la mia preferita. Quando dice: con un’aria da commedia americana, sta finendo anche questa settimana.
Devo dire che mi dispiace molto.
Ciao Lucio.

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Ricicciamenti non è una rubrica. Ricicciamenti è un prodotto della crisi delle idee. Nei ricicciamenti si prende un vecchio post e lo si riciccia, cioè lo si riscrive o lo si mette a posto e lo si ripubblica. Magari in un'occasione speciale come questa, a un anno e qualche giorno di distanza da un anno e qualche giorno fa.

1 commento:

  1. ho avuto il piacere di vederlo qualche anno fa qua a Genova un vero artista

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