martedì 9 marzo 2010

Doposcolari: saranno italiani

S. ha 15 anni e viene dalla Tunisia. È in Italia da pochi mesi e quando arriva al doposcuola non ha mai compiti da fare. Strano, perché L. invece, che è in classe con lui, ne ha parecchi. S. non me lo sa spiegare e io me lo immagino nel suo banco, a seguire una prof che parla in una lingua che lui ancora non capisce bene affrettandosi al suono della campanella a dare a voce gli esercizi per il giorno dopo senza curarsi se qualcuno fatica a prenderne nota. S. poi ha la sua carta da giocare se non li fa: era al corso di alfabetizzazione del pomeriggio. Corso che esenta (a discrezione dei prof) percentuali variabili sui compiti elargiti. Chiedo a S. di farmi vedere il testo che lo dovrebbe aiutare a capire l'italiano, e quindi a integrarsi a scuola. Lui lo tira fuori e me lo apre su un brano cui seguono delle domande per aiutarlo nella "comprensione". Leggiamo insieme la prima frase: "L'Italia è una penisola a forma di stivale". Mi guarda perplesso. Gli spiego cos'è uno stivale e tiro fuori l'atlante perchè veda la somiglianza. Ride. Non ci aveva mai pensato. Per me invece, mi dice, l'Italia somiglia a un gatto che salta. Accidenti, ha ragione.

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