lunedì 4 agosto 2008

1/14 vel De securtatis sterilitate

Quando qualche giorno fa, in leggero ritardo, ho ricevuto l'irrinunciabile CarpiCittà, periodico del comune di Carpi, e mi sono soffermato sulla verticalissima e sobria copertina, recante l'immagine di una videocamera a forma di biglia appesa ad un palo, ho pensato che l'infinita onda lunga sulla sicurezza-in-ogni-luogo (e-ad-ogni-costo) scaturita dall'11 settembre 2001 ci aveva finalmente raggiunti. Sul momento non avevo niente da obbiettare, tenevo semplicemente per me la convinzione, dimostrata e condivisa da numerosi studiosi, circa l'inutilità e lo spreco dell'operazione. Ma bisogna sempre gettare un'occhio verso i primi della classe, così ho "scoperto" la famosa acqua tiepidina: la nazione più sorvegliata del pianeta (1 telecamera per 14 persone) è anche la più violenta ed aggressiva, dopo i sempreverdi u.s.a in cui il numero di omicidi è più grande del 30% rispetto alle aggressioni: Signore e Signori, parliamo della Perfida Albione, alias la gran bretagna. Al record mondiale di videosorveglianza va abbinato un'altro primato, paradossale per gli inventori del concetto di privacy e dell'habeas corpus: la prima banca dati nazionale completa del Dna di ogni abitante.

Sia detto en passant: Pd e Pdl sarebbero già d'accordo per la catalogazione italiota entro il 2010. Come Foucault insegna, partire dai più deboli e "deviati" (vedi alla voce: bambini+rom) per assumere il controllo dei "normali".

Ma oggi è altresì una giornata speciale per la Dea Sicurtà: 3000 soldati sono usciti dalle loro stantie e muffite caserme per riversarsi nelle città. Non credo, come alcuni complottisti ipotizzano, alla teoria del golpe a rallentatore (o golpetto che dir si voglia) e neppure griderò al cielo il classico "Quis custodiet ipsos custodes?" del celebre Giovenale. Considero la mossa un banale coup-de-théatre da parte di un vecchio mago che ha esaurito le carte, i trucchi, le frasi ad effetto e sopratutto i baiocchi per pagare i sottoposti. Questi tremila, ai quali seguiranno altri, mi ricordano le macchine celibi di Mr. Duchamp, improduttive, inutili e, con i loro movimenti a vuoto e non-sense, probabilmente dannose al tessuto vivo della società, non per volontà propria ma, diciamo così, per statuto ed indole. L'italia in questo periodo sembra Elvis nella sua ultima fase, quando i tranquillanti e le anfetamine gli avevano sregolato il bioritmo alimentare e il Re, ormai obeso, credeva di avere sempre fame. Governo (plusOpposition) e media sono i barbiturici che ogni giorno assumiamo. La fame innaturale è la nostra ansia di sicurezza. Telecamere, poliziotti di quartiere e soldati sono l'unico junk-food che ci viene proposto. Sono altrove i motivi della nostra insicurezza. Dobbiamo cominciare a cercarli. Come tutti, non ho nessuna voglia di ritrovarmi su un'isola per fomentare leggende metropolitane...

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