mercoledì 30 gennaio 2008

Elido ergo sum

Stamane un radioascoltatore di Prima Pagina faceva notare tramite il conduttore di turno che la parola "Elezione" deriva dal latino Eligere, scegliere. Scelta che, a parer suo, ci è stata tolta dall'impossibilità di esprimere una preferenza in sede elettorale. Questa parola, Eligere, ha invaso tutti i pensieri della mia giornata lavorativa e durante la prima pausa utile mi sono soffermato a riflettere inquieto. Un caffé espresso e una sigaretta hanno risolto il mistero. Ho capito dove stava il nesso, in una misera consonante... ed ecco la parola chiave: Elidere.

Evitando di cadere in facili e futili grillismi - e dopo la comunicazione mezzo stampa della reggenza conferita al Marini in serata - ho maturato una proposta di legge che merita, a parer mio, una veloce riflessione: prima delle ormai inevitabili Elezioni Anticipate, propongo le Elisioni Preventive. Il meccanismo è molto semplice e dilettevole al tempo stesso, lo espongo in pochi punti o, se volete, articoli:
I.
Le liste di partito o coalizione devono presentarsi alcuni mesi prima della data fissata per le Elezioni.
II.
Un mese esatto prima del giorno prefissato per le Elezioni avvengono, con le stesse modalità logistiche, le Elisioni.
III.
L'Elisione consiste nel dover esprimere la propria indignazione verso uno ed un solo candidato al parlamento, depennandone il nome con una riga a matita o lapis di colore scuro nella lista prescelta.
IV.
I tre candidati (numero passibile di modifiche ed eventualmente sottoposto a referendum) che per ciascuna lista accumulano il maggior numero di indignazioni vengono automaticamente esclusi dalla corsa elettorale del mese successivo. Le liste decurtate dei nomi elisi non sono più modificabili.
V.
In caso di parità, rientra nei termini dell'elisione il candidato che abbia accumulato il maggior numero di condanne, ovvero prescrizioni secondo le leggi vigenti, con calcolo retroattivo e peggiorativo, nei dieci governi precedenti.
VI.
Le Elisioni dalla Camera vengono calcolate su base nazionale, mentre quelle dal Senato vengono calcolate su base regionale.

Facile immaginare uno snellimento meccanico del numero dei candidati, dei parlamentari eleggibili e futuri inquilini del palazzo (articolo IV), in considerazione del fatto che l'affluenza alle Elisioni Preventive potrebbe superare di molto quella alle Elezioni del mese successivo. Di un diletto unico sarebbero le lotte intestine scoppiate nei vari salotti mediatici per - mi si scusi il francesismo - spalare merda sui curriculum dei propri compagni di lista e coalizione.

L'Elisione prevede una conoscenza di base da parte degli elettori dei candidati presenti in lista (articolo VI), nonché un sollazzo notevole nel tirare una riga a matita nel segreto della cabina elettorale. Il meccanismo di elisione evita situazioni spiacevoli per la magistratura e per l'immagine del Paese nel mondo (articolo V) e apre la strada all'abbassamento dell'età media parlamentare.

Quindi, compagno cittadino, non perderti nell'antipolitica. Non seguire il tuo istinto di mettere una fetta di salame o di prosciutto nella scheda elettorale. Non farti spaventare dalla democrazia partecipativa e capitalistica. Allenati giorno per giorno perché la tua mano diventi ferma, perché la tua riga sia dritta come un fuso. Grida "viva le libere elisioni" nella piazza della tua città. Compagno cittadino, elidi e sorridi.

giovedì 24 gennaio 2008

Il Rifiuto e il suo Doppio

Cagliari è una città splendida. Ha una grazia tutta barocca nello svolgersi ed avvilupparsi intorno ai suoi 7 colli che credo nemmeno Roma possiede. La sua storia affonda nei millenni e conosce innumerevoli dominazioni ed altrettante rivolte. Non a caso il vecchio stadio di calcio, prima di San Gigi Riva, fautore dell’unico scudetto vinto dal Cagliari (finora), era chiamato Amsicora, dal nome di un nobile sardo che si ribellò alla Roma repubblicana. Forse la fierezza sarda nasce anche da qui. Ancora oggi è fornita del porto più bello ed accogliente del Mediterraneo, forse d’Europa. E, come nei romanzi di Conrad e Salgari, proprio dal mare arrivano ancora oggi i problemi. In merito alla situazione attuale abbiamo un precedente storico, riportato da un poeta,teorico e teatrante finito in manicomio durante la seconda guerra mondiale.Una notte del 1720 il primo viceré piemontese dell’isola, il generale Filippo Guglielmo Pallavicino, barone di Saint Remy, ebbe un incubo spaventoso. Sognò che una nave carica di scheletri e mostri si stava avvicinando alla città. L’incubo fu così vivido e terrificante che il barone si svegliò di soprassalto ed ordinò la chiusura immediata del porto. Solo una nave proveniente dalle coste africane stava per attraccare e fu ricacciata. La nave proseguì verso Marsiglia, la sua destinazione finale, portando con se il suo carico di morti ed appestati nascosti nella stiva. La peste nera imperversò nella città francese per due anni mentre a Cagliari, in onore del viceré, nel secolo successivo verrà edificato il Bastione di Saint Remy. In questi giorni la vicenda si è ripetuta ma con esiti obliquamente opposti e simmetrici. La disponibilità mostrata dal presidente della regione Renato Soru nell’accogliere alcune navi cariche di rifiuti campani ha provocato assurde proteste da parte di esponenti politici destrorsi, tramutatisi per l’occasione in ambientalisti ad oltranza dimenticando che la loro regione esporta 470mila tonnellate di rifiuti tossici all’anno smaltite da altre regioni italiane, ed inquietanti cortei verso la casa del governatore, chiara dimostrazione che lo squadrismo e le logiche del branco sono ancora ben vivi nella memoria e nella prassi dei moderati fascisti. Dopo la notte di scontri avvenuta tra simil-ultras e forze dell'ordine dell’undici gennaio, le indagini cominciano a mostrare un robusto filo nero che attorciglia alcuni pseudoultrà del Cagliari e politicanti "conservatori", persino tramite mera pecunia. Personalmente non auguro il carcere a nessuno ma è opportuno constatare che la timida ipotesi, sempre fortemente rinnegata, di salde connivenze tra tifoserie a passo d'oca e parlamentari dal saluto romano è divenuta, almeno in Sardegna, lampante verità. Ma di questo pochi ne parlano, forse perché è banale quotidianità… Infine, come nelle migliori tragicommedie, le squadre di calcio dei due capoluoghi di regione questa domenica s’incontreranno allo stadio Sant’Elia di Cagliari ed il prefetto ha già disposto che la curva degli ospiti partenopei rimanga vuota. Subito dopo la guerriglia urbana gli Sconvolts, tifoseria del Cagliari subito accusata, hanno negato qualsiasi coinvolgimento e sono numerosi i cagliaritani che incontro ogni anno ai mondiali antirazzisti di Montecchio. Ed ogni volta che conosco uno di loro mi viene in mente il murales gigante con la scritta "Sconvolts" che accoglie i viaggiatori all’ingresso del porto. Mi piace pensare che questa è l’unica associazione mentale che spero di fare anche in futuro.

mercoledì 16 gennaio 2008

Eppur (non) si muove

Lascereste entrare un gorilla in una cristalleria? Invitereste un nazista in sinagoga? Chiedereste al mostro di Firenze di far compagnia ai vostri cari mentre voi andate al cinema? Affidereste la vostra macchina a totò rina? Lo so che sto esagerando ma cambiate il contesto e i personaggi o anche solo invertite le parti, credo che nessun pensatore o scienziato si azzarderebbe ad esporre una lectio magistralis dall’altare di una chiesa, sia per timore o per repulsione. Le università sono luoghi del pensiero, della conoscenza, del dubbio soprattutto. E come sede del dubbio e del dialogo non riescono, storicamente e per statuto, a sopportare il peso di certezze non dimostrabili e verificabili mentre quel uomo è infallibile! Ammetto di non essermi documentato a riguardo ma non credo che hitler abbia tenuto conferenze sulle politiche razziali del terzo reich, o pinochet si sia proposto per dibattiti sull’ingerenza degli u.s.a. nel Sudamerica. Perché di certezze si tratta, certezze e verità che un capo di stato politico e gerarca sacerdotale sarebbe venuto ad incensare e declamare. Non basta essere informati dell’opinione sua o di uno qualsiasi dei suoi accoliti da ogni tg o giornale italiano.
La libertà tanto invocata in questi giorni è sempre a senso unico, i potenti si appellano sempre alla libertà di, i docenti della sapienza ricordano ad un paese intontito e sperduto tra "laicismo" e fondamentalismo di ritorno che esiste anche la libertà da.
Chi è onesto con se stesso e conosce la storia di questo paese riconosce alla chiesa una quantità di nefandezze e sviste da far ribollire il sangue anche ad un “santo”… C’è solo da chiedersi come e perché un’istituzione così maschilista ed assolutista riesca ancora a sopravvivere nel mondo. E perché tocca sempre all’italia pagare il conto. Scherzando tra barabbisti abbiamo ipotizzato un vaticano itinerante: ad ogni pontificato si cambia sede e col papa si sposta tutto il coro di cardinali, arcivescovi e compagnia cantante. Non facciamo gli egoisti, lasciamo che tutto il mondo possa godere dell’ultimo discendente di pietro di turno…