mercoledì 27 dicembre 2006

Il Guardiacaccia di Céline

Propongo, in vista dell'anno nuovo, a tutti i Barabbi una rubrichetta culturale per affilarci gli artigli e cominciare a calciare qualche sedere pseudoletterato.

Il titolo deriva da una lettera, commentata da Céline, di un agente forestale che descrive la sua biblioteca e il suo originale modo di conservare, a colpi di forbici, solo le parti più belle.

Sul titolo sono ancora incerto ma vorrei che il contenuto si riferisse con frasi famose e/o aforismi a quei millantati successi della produzione letteraria contemporanea o meno.

Il primo della mia lista è:
- Andrea De Carlo con Due di Due, 385 interminabili e bolse pagine riassumibili in
"Lo Spazio è reazionario, solo il Tempo è rivoluzionario" (J.P. Sartre)


Lancio un sassolino in attesa della frana.




martedì 26 dicembre 2006

La redazione di Barabba augura a tutti voi un Buon Natale e un felice anno nuovo.

Pasqua con Barabba

lunedì 25 dicembre 2006

Sciopero

Giorni addietro mi è stato chiesto: "Direttore (?), tu che fai il giornalista più o meno serio, non potresti scrivere un pezzo sullo sciopero dei tuoi colleghi?".

Lo faccio ora, negli ultimi minuti di una sera di Natale, mentre le microcasse del mio computer mi mandano in anteprima il nuovo di Hanne Hukkelberg (maledetta, meravigliosa rete...).

Sciopero? Sì, sciopero. Come no.
Siamo seri, per favore. Non c'è nessuno sciopero da fare.
A meno di non voler chiamare questa farsa prenatalizia con un nome che non gli spetta.

"La lotta per il rinnovo del contratto è sacrosanta, soprattutto per la tutela del precariato e dei collaboratori esterni. "
Questi, i comunicati solenni dell'annunciatrice-in-sobrio-tailleur del TG1.
Ma, nella vita reale, le cose vanno diversamente.

Scrivo per un quotidiano locale della mia città, e nemmeno per il principale.
Un giornale che, quando c'è uno sciopero, esce regolarmente in edicola per guadagnare sulla concorrenza.
Un giornale che, quando sciopera, va comunque in edicola, chiedendo ai collaboratori (ed ecco la sovversione! l'atto che cambierà ogni cosa!) di non firmare i pezzi. Ed essendo noi collaboratori pagati per ogni pezzo a nostra firma che i redattori decidono di pubblicare, in pratica lavoriamo gratuitamente, una volta in più.

In pratica: uno sciopero contro il precariato dove i precari non vedono una lira del proprio lavoro.

E allora no. Scusate, ma per me sciopero non è rifiutarsi di firmare un pezzo.
É astenersi dal ticchettare furioso sui tasti, dalle telefonate agli inutili assessori comunali di turno, dalla ricerca di micro-notizie di irritante irrilevanza.

Ma NON É negare una firma. Questo è solo ridicolo.

Buon Natale, allora. A chi si affama pur di poter continuare a scrivere, sperando che, prima o poi, qualcuno voglia affrontare l'argomento in maniera seria.
E a voi che leggete, perchè sappiate che quello del giornalista è il mestiere più bello del mondo. O meglio, lo sarebbe, se solo si fosse posti nelle condizioni di farlo con dignità.

sabato 23 dicembre 2006

Don’t hate the media, become the media.

Indymedia-Italia ha chiuso.
L'ho letto con un ritardo abnorme sul blog di Leonardo.
Forse era scritto in piccolo in un trafiletto nascosto su di un qualche quotidiano nazionale, e mi sarà sfuggito.
Strano che la blogsfera non abbia detonato di chiacchiere alla notizia.
Strano... o forse no?

venerdì 22 dicembre 2006

Fake News For People Who Love No News (2)

Negli stessi giorni del restyling del Tg3 anche il canale satellitare Rainews24 ha cambiato look; solo che qui siamo davanti ad una svolta in clima d'austerity.
Colori dominanti ( e quando dico dominanti voglio dire che ci sono solo quelli): Rosso e Nero!
Ora, per un anarchico come me, è stato un pò spiazzante;
Mentre prima le notizie nella didascalia in basso saettavano con ritmo da globalCNN, ora la striscia comunica con ritmo blando e con font da denuncia di smarrimento della bicicletta, è rossa più di babbo natale e si collega ad un logo che dire menagramo è poco. Infatti sotto al nome del canale in rosso con tanto di rettangolino nero tra le stanghette del 4 (Horror vacui?) troviamo una sezione di un pianeta che non sembra la terra perché è completamente grigio-fumè! anatema ecologista contro l'inquinamento collettivo?
I bellissimi stacchi tra un tg e l'altro o tra gli approfondimenti (per chi non l'ha visto, un montaggio sequenziale con immagini di scontri, carestie africane, politici, paesaggi, lotte no-global e guerre, con tanto di colonna sonora elettro da far nascondere i rapture sotto il letto) scomparsi.
Nessuno sorride più, chi da le notizie è vestito o di nero o rossoenero, lo sfondo da brioso con tonalità verde, azzurro e vetro è diventato Nero! Neri i pc lcd, neri i tv messi a mosaico parietale, neri i piani delle scrivanie, grigi i sostegni ma col tocco di classe di una bordatura rossa!!
Non deve influire molto bene sull'umore dei lavoratori e degli spettatori, già c'hai la bile tracimante per lo schifo di quello che ti dicono, l'estetica ti da il colpo di grazia.
Una richiesta subliminale alla Rivolta?

martedì 19 dicembre 2006

La piazza pazza

..e anche un po' fascista


Anche Barabba è una spia del KGB

[su indicazione di Klaus Aughentaler che non ce la fa a completare l'iscrizione a blogger]

martedì 12 dicembre 2006

Good News For People Who Love Bad News

Dico, vi è mica capitato di vedere il Tg3 ieri notte?
Io che ci sono affezionato sono rimasto basito dal restyling psicofisico di tutto lo studio. Musichette da videogame che s'intrecciano con le immagini satellitari di un pianeta che ruota, per ingrandirsi progressivamente nell'avvicinarsi al luogo esatto da cui proviene il servizio estero. La Cuffaro che si alza in piedi (!!!) e attraversa uno studio addobbato in puro stile Geo&Geo per avvicinarsi al megaschermo, sfoggiando ovviamente il profilo migliore. La dicitura "night Tg3", roba che nemmeno il tg5...

Ora, attendo con ansia lo streaming dell'edizione notturna di ieri, anche solo per verificare che non fosse un mio delirio da stato ipnagogico avanzato.

venerdì 8 dicembre 2006

Secondo un'indagine dell'Istituto Nielsen negli Stati Uniti una famiglia media conta 2,73 televisori ogni 2,55 persone che vivono in casa.
Gli apparecchi rimangono accesi per una media di 8 ore e 14 minuti al giorno.

Una capra postmoderna

La neonata redazione di Barabba festeggia l'ennesimo successo, prima ancora che la rivista abbia visto la luce. Ebbene sì, cari 25 impavidi lettori, il nostro collaboratore h-capra, al secolo Gabriele Malavasi, si è aggiudicato il Premio Tondelli 2006 nella sezione Tesi di Laurea, con un mirabolante elaborato dal titolo: "La bestemmia come preghiera: percorsi biblici e letterari"

Tanto per ribadire il concetto che qui mica si scherza...

lunedì 4 dicembre 2006

Decorazioni Natalizie

Inebriati di Polonio 210 e contaminazioni varie, noi utenti passivi della stampa occidentale ci facciamo distrarre facilmente dalla cacofonia mediatica (anche se, ammettiamolo, siamo tutti lì in attesa della notizia di un eventuale avvelenamento del Guzzanti per vedere se si riesce a contaminare un po' tutta l'ala destra del parlamento). E così ci sfugge totalmente l'approvazione di una legge che di fatto blocca l'ingresso nella Duma ai partiti dell'opposizione. Nella cara, vecchia Unione Sovietica tali manovre entravano a far parte delle cosiddette "Decorazioni Elettorali", peccato però che la Russia totalitaria che sta nascendo ora sia di segno opposto. Qui da noi sembra che ne parli solo Giovanni De Mauro nel suo editoriale su Internazionale di questa settimana.

Intanto anche il nostro misero stivale inizia a girare al contrario, e così troviamo la destra che prende confidenza con la piazza e la sinistra che si trova (letteralmente) spiazzata. Certo che, sebbene portino tutti i colori classici di babbo natale, quelle celtiche lasciate sventolare impunemente per le vie della capitale fanno ragionevolmente rabbrividire. Roba da zittire persino Fede durante un collegamento.

Insomma, il Natale si preannuncia destroso e sinistro (nel senso di "lugubre"). Consoliamoci con le solite strenne variopinte e i cenoni tradizionali. Se siete ancora indietro coi regali, fate felici figli, nipoti e nipotini con una chicca che arriva direttamente dal Venezuela: il chavezito!

mercoledì 29 novembre 2006

Barabba legge:

Domani sera, presso la Libreria Fenice di Carpi, Carlo Alberto Parmeggiani presenta l'ultimo suo libro "A tempo debito". Parmeggiani è anche fratello putativo di Gianfranco Imbeni, l'opinionista che Barabba ha strappato a Voce e autore di opere memorabili e fondamentali per la storia del borgo carpigiano, letterarie e dissacranti come "Maldicenze" e "Non c'è più vino". I più attempati di voi ne recheranno sicuramente memoria.

Fintantoché sosterete tra gli scaffali zeppi di libri e libercoli d'ogni sorta e fattura, date un'occhiata in giro e cercate di scorgere l'ultima fatica scrittoria di Leonardo, anch'egli collaboratore di Barabba, nonché protagonista storico della blogsfera nostrana. Il libro si chiama "Storia d'Italia a rovescio". Compratelo. Almeno un po'.

Qui mica si scherza.

lunedì 27 novembre 2006

Berlusconi sviene. «Sto Bene»

La scena più surreale della giornata è stata sicuramente la rassegna stampa di Rete4 tra il primo e il secondo tempo di Kill Bill 2. Una serie infinita di giornali e giornaletti locali inquadrati sul malore di quello che veniva sempre indicato come l'"ex Presidente del Consiglio" (non ce la fanno a non dire "Presidente del Consiglio", allora devono affidarsi alla psicologia orwelliana inversa).

La miglior prima pagina veniva da un quotidiano del sud, di cui ora non ricordo il nome, che titolava Berlusconi sviene. «Sto Bene». Vorremmo quel titolista tra i collaboratori di Barabba.

Mettersi in Ordine


Ho scoperto che il nemico numero uno della libertà di stampa è questo. Non che sia il più cattivo, anzi. Ma è il mostro finale del primo livello.

lunedì 20 novembre 2006

Barabba o Morte

Al grido di "qui si fa Barabba o si muore", un manipolo di rigogliosi carpigiani, attanagliati e disillusi dalla pochezza filosofica dei loro contemporanei, decidono di riunirsi per creare una rivista. Pensando quale fosse il mezzo più opportuno per portare a compimento l'ardua impresa, scelgono la carta come veicolo anacronistico d'idee, antagonista per eccellenza.

Barabba, in forma cartacea, vedrà la luce probabilmente nel 2007 già inoltrato. Sarà distribuito (si spera) nelle edicole di Carpi, Modena e Bologna e in qualche libreria. Lo troverete sul web a un indirizzo che comunicheremo in seguito. Mancano solo alcuni cavilli burocratici, ma ci siamo quasi.

Per ora potete goderne un assaggio collaterale su questo blog neonato. Cercheremo di raccogliere qui i contributi estemporanei dei vari collaboratori. Nel frattempo, tenete gli occhi puntati sulle vostre edicole sotto casa.

"Qui si fa BARABBA o si muore"